Il nostro viaggio in moto in Tunisia Ci siamo! E' il nostro primo contatto con l'Africa, le aspettative sono tante...
Partiamo da casa a fine dicembre, insieme ai nostri amici, fa molto freddo, la temperatura varia da 1 a 4 gradi... e tanto per iniziare bene…sorpresa! ad una sosta ci accorgiamo che l'ammortizzatore perde olio... ma nulla ci fermerà, all'ammortizzatore ci penseremo dopo.... Ci imbarchiamo dopo una lunga attesa, e in circa 24 ore di navigazione arriviamo a Tunisi, sbrighiamo tutte le pratiche doganali, e andiamo dritti in hotel. La temperatura è favolosa, ci sono 18 gradi, quasi non ci sembra vero di poter lasciare casa ed essere catapultati in primavera in una giornata... bellissimo! Lasciamo di buon'ora l'hotel e ci dirigiamo verso Sousse, simpatico paesino circondato da mura, e dopo aver passeggiato per le sue caratteristiche viuzze ci dirigiamo verso l'anfiteatro romano di El Jem, il terzo per capienza al mondo dopo il Colosseo e il teatro di Capua. Le rovine sono molto ben tenute e vale la pena visitarle... oltretutto proprio di fronte ci sono anche alcuni simpatici locali dove pranzare a base di brochette (spiedini) ed altre leccornie, senza parlare dell'immancabile the alla menta. La prima notte pernottiamo a Gabes, di per sè nulla di particolare ma buon punto di partenza per visitare, il giorno successivo, Medenine (con il suo caratteristico souk), e il famoso Ksar Ouled Soltane. Ksar Ouled Soltane è un villaggio fortificato costituito da granai che si elevano su più piani e si radunano attorno a un cortile centrale. Sulle facciate dei granai si arrampicano scalette molto ripide che consentivano l'accesso ai piani superiori del granaio. Ormai lo Ksar è disabitato, ma facciamo comunque conoscenza con una simpatica guida, un giovane ragazzo, che vende degli acquarelli molto carini, e ne approfittiamo per interrogarlo un pò sullo stile di vita tunisino. Proseguiamo visitando, prima di giungere a Tataouine, lo Ksar Ouled Debbab, un vecchio Ksar completamente ristrutturato, dove è anche stato ricavato un museo berbero. Ripartiti da Tataouine l'indomani, facciamo subito una devizione per visitare i Sette Dormienti, una vecchia moschea situata sulla strada che da Ghomrassen porta a Chenini. La moschea è dedicata a sette cristiani di Efeso, martirizzati proprio in questo sito, divenuti poi santi per l'Islam. Proseguiamo alla volta di Chenini, villaggio scavato nella roccia, e in seguito verso Medenine e Matmata (altro villaggio scavato nella roccia, ma mentre Chenini si sviluppa in verticale, scavato com'è all'interno delle montagne, Matmata si sviluppa nel sottosuolo). Prima di arrivare a Matmata ci fermiamo per una sosta a Ksar Haddada, un piccolo paesino famoso per essere stato scelto per uno dei set di Star Wars. Per giungere a Matmata passiamo anche per Toujiane, piccolo borgo situato nella zona famosa per la produzione dei tappeti Kilim...impossibile evitare di fermarsi per visitare le coloratissime botteghe, ed ovviamente acquistare qualche piccolo tappeto da riportare in Italia! Il giorno successivo siamo tutti ansiosi di arrivare alla prossima meta: l'oasi di Ksar Ghilane, così famosa in tutto il mondo! Percorriamo quindi la lunga pipeline che ci porta dapprima al Cafè Bir Soltane, famosissima tappa della Parigi-Dakar, e quindi all'oasi. Pernottiamo in tipiche tende berbere, su un fondo di cemento su cui sono posati dei pagliericci... ma lo spettacolo della natura che ci circonda surclassa qualsiasi elemento negativo! Passiamo il resto della giornata a gironzolare per l'oasi, facciamo un'escursione in Quad, “giochiamo” con la sabbia... insomma, un sogno! E la sera, visto che siamo giunti all'ultimo giorno dell'anno, non manca la cena con attrazioni tipiche, come il fachiro e le danzatrici del ventre, lo spettacolo con cavalli e acrobati, ed infine il falò nel deserto per celebrare l'inizio del 2010. Immagini che resteranno per sempre indelebili nelle nostre menti! E dopo Ksar Ghilane un'altra tappa tipica del deserto tunisino, Douz, la porta del deserto, per poi proseguire verso il lago salato Chott El Jerid (uno spettacolo unico con la sua distesa bianchissima ed accecante), e dirigerci verso Tozeur. Tozeur... nell'immaginario di noi quarantenni è sempre stato presente, grazie alla famosa canzone di Alice e del maestro Battiato... e finalmente ci arriviamo, una distesa di palmeti immensa, la capitale dei datteri! Improvvisiamo con i nostri amici un pic-nic all'interno della palmerie di Nefta (poco oltre Tozeur), ed è incredibile notare come le cose più semplici diventino fonte di felicità se l'animo è pronto ad accoglierle... Ma è già ora di ripartire, ci attendono le oasi di montagna, Chebika e Tamerza, con le loro distese di palme e le acque rinfrescanti... ma ahimè il viaggio è giunto al termine, raggiungiamo prima Gafsa, quindi Kairouan, la quarta città santa dell'Islam (che vale sicuramente la visita), poi pian piano ci riportiamo verso Tunisi e ci reimbarchiamo sulla nave che ci riporterà nella nostra fredda Italia. |
Alcuni documenti utili...
Il nostro diario di viaggio
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